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Il Progetto è finalizzato alla formazione delle competenze utili alle persone con deficit per vivere in modo il più autonomo e indipendente possibile e s’inserisce all’interno del Percorso-Sistema di Ricerca-Formazione-Azione .

Si propone come una sorta di "scuola delle autonomia" in quanto si è pensato ad un itinerario che dopo la scuola, andasse a colmare un vuoto progettuale che spesso si lamenta in questo periodo di vita della persona con deficit.

Proprio con l’intento di superare tale vuoto e non trovando risposte nelle istituzioni, le famiglie della Fondazione hanno deciso di fare un investimento, analogamente a quello che si fa iscrivendo i figli senza deficit all’Università, costruendo un percorso di qualità, alternativo a centri e situazioni di esclusione e segregazione, finalizzato alla costruzione di un futuro possibile.

Quale investimento per un figlio con deficit? Una sorta di Scuola-Università che gli permetta di mantenere ed elevare le competenze e che lo prepari a vivere in modo il più autonomo ed indipendente possibile, anche in vista del “dopo genitori”.

Questa Scuola per la vita autonoma ed indipendente comprende tutte quelle azioni che la Fondazione sta sviluppando per offrire percorsi di alta qualità nell’ambito della formazione lavorativa e della formazione alla vita autonoma; itinerari di crescita, di acquisizione di competenze e intenzionalità in situazione di inclusione sociale.

 

L’idea progettuale della “Scuola delle Autonomie” si è concrettizata  in due appartamenti messi a disposizione in zone centrali di Milano, dove gli adulti con deficit della Fondazione, insieme agli operatori formati al Metodo Emozione di Conoscere e supervisionati dallo staff scientifico dell’Associazione Aemocon, apprendono a divenire sempre più autonomi ed indipendenti, capaci di autodeterminarsi, utilizzando e potenziano le competenze, anche minime, in loro possesso. Si parla di “pur minime competenze”  in quanto particolarità del Progetto è quella di essere rivolto non solamente a quelle persone disabili  che già dimostrano di avere un buon livello di competenze per intraprendere percorsi di vita autonoma, bensì anche a chi spesso non trova risposte se non in laboratori protetti, centri diurni, situazioni assistenziali.

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In particolare il progetto Casa delle Autonomie di via Fiamma è reso possibile grazie al prezioso contributo della Fondazione Cariplo nell’ambito di intervento legato alla cura della persona, nello specifico del Bando Housing Sociale.

Il progetto è iniziato in giugno 2015 con la ristrutturazione di un appartamento in via Fiamma 19, dato in comodato d’uso da un socio, padre di un giovane affetto da sindrome di Down, alla Fondazione Condivivere.

La vita dei ragazzi in appartamento è iniziata i primi di settembre con moduli diurni e continuerà da gennaio 2016 in poi con l’aggiunta di moduli notturni fino al novembre 2016.

Il progetto è reso possibile grazie al prezioso contributo della Fondazione Cariplo, nell’ambito di intervento legato alla cura della persona, nello specifico del Bando Housing Sociale.

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SCUOLA DELLE AUTONOMIE

La Fondazione ha messo a disposizione due appartamenti in Milano per realizzare interventi e iniziative sperimentali ed innovative nell’ambito della formazione alla vita autonoma ed indipendente di  persone adulte con disabilità.

Una persona con deficit, avanzando nell’età, necessita di azioni permanenti che la supportino e la stimolino nella crescita dei suoi potenziali intellettivi ed affettivi, in quanto, senza tali supporti, si va incontro a gravi rischi di un arresto e/o involuzione delle capacità intenzionali, del desiderio di esistere con gravi ripercussioni nell’ambito delle autonomie, della socializzazione e degli apprendimenti.

Dopo le scuole, molte persone con bisogni speciali non incontrano contesti di qualità per poter continuare a far evolvere e per mantenere le competenze acquisite negli anni di integrazione, con il rischio che situazioni monotone, protette, ripetitive, escludenti accelerino sia l'invecchiamento che il presentarsi di problemi di salute fisica e mentale. Ventenni di interventi, di supporti medici, in particolare percorsi educativi delle scuole e delle famiglie potrebbero vedersi vanificati, perdersi in meandri meramente assistenziali.

Per evitare questo rischio e per creare le basi per un “dopo genitori” di qualità le famiglie della Fondazione CondiVivere hanno promosso percorsi sperimentali e formativi, in collaborazione con l’èquipe scientifica Aemocon, nell’ambito della vita autonoma, mettendo a disposizione 2 appartamenti (Scuola delle Autonomie), dove si attuano percorsi finalizzati a mettere le persone con disabilità nelle condizioni di impadronirsi sempre più di abilità e capacità concretamente utili e funzionali al vivere nella modalità più autonoma ed indipendente possibile, sperimentando un reale contesto di vita al di fuori della famiglia.

Nella Scuola delle Autonomie:

  • le persone disabili adulte, secondo turni stabiliti in base alle caratteristiche e necessità individuali e con al massimo tre persone disabili in compresenza (si prevedono dei week end per alcuni, le intere settimane dal lunedì al venerdì per altri per periodi prolungati, delle ore all’interno della giornata per altri ancora, … ), svolgono quelle attività utili a potenziare le competenze di base per la vita autonoma ed indipendente insieme a operatori formati che sono i compagni di appartamento, compagni aventi il ruolo di “mediatori”, di facilitatori degli apprendimenti, coloro i quali forniscono  quei supporti, quei consigli utili per divenire sempre più competenti, che creano occasioni e forniscono strategie utili a far superare le difficoltà e ad apprendere.

  • La vita in appartamento prevede momenti forti in cui i compagni stanno insieme e momenti della giornata in cui ogni inquilino esce di casa per raggiungere il luogo frequentato abitualmente  (luogo di formazione, lavoro, tempo libero, centro,…).

  • Il Progetto “Scuola delle autonomie” costituisce quell’occasione per divenire attori della propria vita, per apprendere ad assumersi responsabilità, a programmare e fare scelte sulla propria vita.

  • Il percorso formativo viene individualizzato partendo dall’analisi delle condizioni di vita attuali della persona messe in relazione con quelle desiderabili e possibili per il futuro.

  • Una volta individuate le persone protagoniste del progetto, vi è un previo percorso di preparazione/formazione rivolto sia alle persone con disabilità che alle loro famiglie con consigli relativi alla gestione della vita in famiglia secondo un’ottica di maggiore autonomia e in vista della futura esperienza di vita “senza genitori”.

 

Il progetto ha una caratteristica sistemica  in quanto vuol inserire la persona disabile in maniera completa nella vita sociale e proprio per mantenere la coerenza ai principi di qualità, oltre alla vita “in casa”, vi è una costante attenzione a fornire competenze e occasioni rigiocabili in tutti gli altri ambiti di vita della persona, in quanto in essi si vengono a determinare quelle energie e risorse che propongono socializzazione e inclusione sociale:  tempo libero, formazione, lavoro.

I partecipanti disabili hanno l’opportunità di partecipare sia al percorso “vita autonoma” sia ai percorsi di formazione lavorativa promossi dalla Cooperativa.

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