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Università per una vita autonoma e indipendente

Intervento finalizzato a superare un mero assistenzialismo realizzando esperienze disseminabili, al fine di costituire Modelli alternativi ai costosi, e per questo ormai non più sostenibili, Centri diurni e/o residenziali che di frequente relegano i ragazzi con deficit in "ghetti" che contengono i rischi di invecchiamento precoce e di aggravamento dello stato già precario di deficit, oltre che non garantire un progetto inclusivo come tra l'altro chiesto fortemente anche di recente dal Parlamento Europeo circa la promozione della deistituzionalizzazione dei disabili: "Gli Stati membri dell'UE dovrebbero essere incoraggiati ad abbandonare l'assistenza istituzionale a favore di un sistema di assistenza e sostegno basato sulla famiglia e sulla comunità. Si tratta di una transizione complessa, che comporta lo sviluppo di servizi di prossimità qualitativamente elevati, la chiusura pianificata delle strutture residenziali a lunga permanenza e il trasferimento di risorse dal sistema istituzionale ai nuovi servizi, assicurandone in tal modo la sostenibilità nel lungo termine."

All'interno del Percorso-Sistema di Ricerca-Formazione-Azione stiamo da qualche anno ponendo le basi per realizzare "Università per la vita autonoma ed indipendente" allestendo "Appartamenti" in cui i ragazzi con deficit apprendono ad utilizzare anche le sia pur minime competenze in loro possesso per divenire sempre più autonomi ed indipendenti.
Sottolineiamo anche "le sia pur minime" comptenze in quanto la nostra caratteristica principale è proprio quella di voler intervenire non solamente con quei ragazzi che già dimostrano di avere buone competenze per intraprendere percorsi di vita autonoma, ma anche con quei ragazzi che la "prassi" relega normalmente in laboratori protetti, centri diurni ecc... autonomia e indipendenza divengono quindi un traguardo da raggiungere, una meta ambita per la quale si innesca un processo di acquisizione di competenze in un'implicazione attiva, sempre più consapevole e intenzionale, della persona con deficit. Da qui il nome di "Università per la vita autonoma e indipendente"

La denominazione "Università ..." è stata pensata  per immaginare itinerari dopo la Scuola (dopo i 18 anni vi è un terribile vuoto progettuale ) che ha la finalità di elevare il livello dei ragazzi che è stato sostenuto dai percorsi di inclusione.
Le famiglie, per i loro figli senza deficit, investono in percorsi formativi a livello universitario...  Il percorso-sistema di ricierca-formazione-azione che stiamo portando avanti ha tra le finalità quella di orientare i genitori ad investire anche per i loro figli con deficit!
Per i ragazzi con deficit (come per i fratelli senza alcun deficit) è importante determinare un percorso di alta qualità per elevare le loro competenze e abbiamo ipotizzato nella "Università per la vita autonoma ed indipendente" il percorso di qualità (analogo a quello che le famiglie pensano e realizzano per i loro figli senza deficit)  finalizzato al loro futuro in particolare dopo la morte dei genitori dove l'appartamento non è quindi un luogo di arrivo, di destinazione, ma di formazione, di crescita, di acquisizione di competenze e intenzionalità in situazione di inclusione sociale.

Pubblichiamo un articolo scritto dal prof. Cuomo per la rivista Inchiesta nel 2006 nel quale descriveva l'ipotesi dell'Università per la vita autonoma ed indipendente; ipotesi che è stata realizzata in differenti realtà e situazioni 

 

 

Rodi garganico

bologna

MILANO

ITALIA-SPAGNA

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